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DVR: 5 cose che forse non sapevi
Il DVR – Documento di Valutazione dei Rischi è il pilastro della sicurezza sul lavoro in Italia. Non si tratta solo di un adempimento burocratico: il DVR è lo strumento con cui il datore di lavoro analizza, valuta e gestisce i rischi presenti in azienda.
Essere in regola con il DVR significa proteggere i lavoratori, ridurre i rischi di incidenti e tutelare anche la responsabilità del datore di lavoro in caso di controlli o infortuni.
In questa guida completa vediamo:
cos’è il DVR e a cosa serve;
chi è obbligato a redigerlo;
quando va aggiornato;
quali rischi deve includere;
cosa succede se manca il DVR;
5 curiosità e aspetti poco conosciuti.
Cos’è il DVR e a cosa serve
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è previsto dal D.lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ogni datore di lavoro deve redigere il DVR per analizzare i rischi presenti in azienda e stabilire le misure di prevenzione e protezione necessarie.
Serve a:
identificare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori;
indicare le misure di prevenzione e protezione da adottare;
programmare interventi e miglioramenti;
dimostrare la conformità normativa in caso di controllo da parte di ATS, ASL o Ispettorato.
Il DVR non è quindi solo un “pezzo di carta”: è il documento principale per la gestione della sicurezza sul lavoro.
DVR: chi è obbligato
Tutte le aziende con almeno un lavoratore devono redigerlo. Questo significa che l’obbligo riguarda non solo le grandi imprese, ma anche:
microimprese e PMI;
artigiani e ditte individuali con dipendenti;
società con più soci che operano nell’attività;
bar, ristoranti e attività commerciali;
imprese edili, officine meccaniche, aziende agricole e di logistica.
❌ Non avere il DVR comporta sanzioni molto pesanti: multe fino a 6.400 €, sospensione dell’attività e, in caso di infortunio, responsabilità penali per il datore di lavoro.
DVR: quando va aggiornato
Un errore comune è pensare che si rediga una volta e poi rimanga valido per sempre. In realtà, la legge prevede che il DVR venga aggiornato ogni volta che cambia qualcosa nell’organizzazione aziendale.
In particolare, deve essere aggiornato quando:
si introducono nuovi macchinari o impianti;
cambiano i processi produttivi;
si iniziano a usare nuove sostanze chimiche;
si modificano i turni o l’organizzazione del lavoro;
avviene un infortunio o un “near miss” (mancato infortunio);
subentrano nuove normative o linee guida.
👉 Un DVR non aggiornato equivale a non averlo e comporta le stesse sanzioni.
DVR: quali rischi deve includere
Il DVR deve riportare tutti i rischi presenti in azienda, compresi quelli meno visibili.
Rischi evidenti
uso di macchinari e attrezzature (carrelli elevatori, PLE, gru, trapani, torni…);
esposizione a sostanze pericolose;
rischio incendio ed esplosione;
rischio elettrico e ambientale.
Rischi “invisibili”
stress lavoro-correlato;
lavoro ai videoterminali;
movimentazione manuale dei carichi;
microclima, rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici.
Un DVR completo deve descrivere i rischi e le misure preventive: procedure di sicurezza, manutenzioni, DPI, formazione e addestramento dei lavoratori.
DVR e Medico Competente
Il DVR non è solo un documento tecnico: deve essere consegnato anche al Medico Competente, che lo utilizza per valutare i rischi sanitari e definire il protocollo di sorveglianza sanitaria (visite mediche, esami, idoneità alle mansioni).
👉 Senza DVR aggiornato, anche la sorveglianza sanitaria non può essere svolta correttamente.
DVR e attrezzature particolari
Quando in azienda si utilizzano attrezzature complesse (come muletti, gru a ponte, gru su autocarro, piattaforme di lavoro elevabili), il DVR deve entrare nel dettaglio dei rischi specifici e delle misure preventive.
Questo significa indicare:
procedure di utilizzo sicuro;
formazione e patentini obbligatori;
manutenzioni periodiche;
DPI da utilizzare.
5 cose che forse non sapevi sul DVR
Molti imprenditori conoscono il DVR – Documento di Valutazione dei Rischi solo come un obbligo burocratico previsto dal D.lgs. 81/2008. In realtà il DVR è molto di più: è uno strumento pratico che, se redatto e aggiornato correttamente, può fare davvero la differenza nella gestione della sicurezza sul lavoro.
Ecco 5 aspetti che spesso vengono trascurati:
1. Il DVR va aggiornato ogni volta che cambia qualcosa
Non basta redigerlo una volta: il DVR non è un documento statico ma dinamico.
Ogni variazione che modifica il livello di rischio richiede un aggiornamento:
introduzione di nuovi macchinari o sostituzione di impianti;
modifica dei processi produttivi (es. introduzione di una nuova linea di lavorazione);
uso di nuove sostanze chimiche o cambiamenti nelle schede di sicurezza (SDS);
variazioni nell’organizzazione del lavoro, come smart working, turni o nuove mansioni.
👉 Non aggiornarlo significa rischiare sanzioni e, in caso di infortunio, essere considerati penalmente responsabili.
2. Non serve solo per i controlli
Molti lo vedono come un documento da mostrare solo a ATS, ASL o Ispettorato del lavoro. In realtà, il DVR ha anche un valore difensivo:
in caso di incidente dimostra che il datore di lavoro aveva valutato e gestito i rischi;
può ridurre la responsabilità legale se le misure preventive erano state adottate e documentate;
rappresenta una “prova” di diligenza davanti al giudice.
👉 Senza un aggiornamento, il datore di lavoro rischia di non avere alcun supporto legale.
3. Deve includere anche i rischi “invisibili”
Non solo macchine e sostanze: il DVR deve contenere anche i rischi meno evidenti, ma altrettanto importanti:
Stress lavoro-correlato: previsto dall’art. 28 del D.lgs. 81/08, da valutare con questionari e indicatori sentinella.
Videoterminali (VDT): rischio per chi lavora oltre 20 ore settimanali al computer (occhi, postura, affaticamento).
Movimentazione manuale carichi (MMC): calcoli con metodo NIOSH/ISO per prevenire lombalgie e patologie muscolo-scheletriche.
👉 Tralasciare questi rischi significa avere un DVR incompleto e contestabile.
4. Va consegnato al Medico Competente
Il DVR non riguarda solo tecnici e consulenti: è uno strumento fondamentale anche per il Medico Competente (MC), che lo utilizza per:
impostare la sorveglianza sanitaria;
definire le visite mediche obbligatorie e gli esami mirati in base ai rischi;
rilasciare i giudizi di idoneità alla mansione.
👉 Senza DVR aggiornato, il medico non può programmare correttamente le visite e l’azienda rischia di non garantire una reale tutela della salute dei lavoratori.
5. Deve dettagliare i rischi legati alle attrezzature particolari
Se l’azienda utilizza macchinari complessi (come muletti, PLE, gru a ponte, gru su autocarro, trattori agricoli), deve descrivere i rischi in modo approfondito:
pericoli specifici (ribaltamenti, cadute dall’alto, carichi sospesi, linee elettriche aeree, stabilità del terreno…);
misure preventive (check pre-uso, aree interdette, segnaletica, manutenzione programmata);
formazione e patentini obbligatori previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 22/02/2012.
👉 Uno generico non basta: deve essere personalizzato sulla realtà aziendale.
Conclusioni
Il DVR – Documento di Valutazione dei Rischi è il cuore della sicurezza aziendale. Non è un semplice obbligo normativo, ma uno strumento pratico che aiuta a prevenire incidenti, tutelare i lavoratori e proteggere l’impresa da sanzioni e responsabilità.
👉 Se non sei sicuro che il tuo DVR sia completo e aggiornato, affidati a un partner esperto contattandoci compilando il form qui sotto: con il giusto supporto potrai trasformarlo da adempimento formale a vera strategia di sicurezza sul lavoro.